The Telescopes, Boedekka, Bronco Bullfrog, The Lucky Bishops

‘ARCHIVES: Album 2002”

 

 

THE TELESCOPES

“Third Wave”

(CD/LP, Double Agent / Isota, 2002)

 

Genere: Shoegazer, ExperimentalTELESCOPES Third Wave

 

La ‘rinascita 2002’ dei Telescopes, voluta dai membri fondatori Stephen Lawrie e Joanna Doran, è un disegno dalle prospettive fortemente intellettuali.
Il caleidoscopio di “Third Wave” (CD su Double Agent Records e LP su Isota Records), terzo album ufficiale del gruppo britannico in quattordici anni, riflette le immagini variopinte di una lussureggiante foresta elettronica contaminata da liquide fluttuazioni ambient e calde infiltrazioni jazz.

L’iniziale devozione di Stephen e Joanna per Velvet Underground e My Bloody Valentine appartiene al passato, qui le direzioni artistiche puntano verso formule shoegazer post-moderniste.
Massima seduzione arriva da “A Cabin In The Sky”, “When Nemo Sank The Nautilus”, “Winter 82” e TELESCOPES foto gruppo“You & I Are The Foxboy Noises”, proiezioni futuristiche dell’idioma rock di fine anni 80, ma il cocktail dei suoni ospita anche le forme sint(h)etiche di “3D Jesus Astray”, passo ricco di memorie Throbbing Gristle, e le avant-jazzate “A Good Place To Hide” e “The Atoms Of The Sea”.
Nella loro ‘terza onda’ Stephen Lawrie e Joanna Doran, che sono pure i principali artefici del progetto parallelo Unisex!, vengono aiutati da Randall Nieman dei Fuxa e da altri musicisti dell’area space rock sperimentale.
La discografia studio-album dei Telescopes, pre 2002, include anche “Taste” (1989, What Goes On) e “The Telescopes” (1992, Creation).

Beppe Badino

 

BOEDEKKA

“Hapi Nightmares / Lazybones”

(LP/12” EP, Things To Come 2002)

 

Genere: Psychedelia, PopsikeBOEDEKKA Hapi Nightmares

 

Probabilmente, ascoltando i Boedekka, rivedrete le figure delle vostre possibili trascorse ‘summer of love’ da hippie.

Immaginate una mostra di quadri pop filtrati attraverso gli occhiali di Andy Warhol con colonna sonora psych di Beatles e Pink Floyd.
I Boedekka, quartetto inglese formato da Fin Brown, Paul Freeman, James Mathé e Carl Alty, offrono canzoni pop evolute, sensuali e psichedeliche. I loro oggetti discografici più disponili, il mini-album “Hapi Nightmares” (sei pezzi) e l’EP quattro tracce “Lazybones”, licenziati dalla Things To Come, sono pieni di intrecci acidi, timbri vellutati, atmosfere sospese e frasi ipnotiche.
BOEDEKKA foto gruppoNella lista delle meraviglie del gruppo spiccano “Save Me”, incredibile fantasia à la Beatles sulla scia di “Here, There and Everywhere”, l’allucinogenica “High Flyer”, lungo viaggio in astronave verso stelle dalla luce lisergidescente, e “Stolen The Sun”, la frazione più futuristica e sperimentale, attraversata da estese parti strumentali (tastiere e chitarre in estasi) magicamente spaziali.
Boy George, proprietario del marchio Things To Come Records, disse “I Boedekka sono come i Pink Floyd, salvo il fatto che sono tutti ugualmente folli. Ci sono quattro Syd Barrett nel gruppo!”

Beppe Badino

 

 

BRONCO BULLFROG

“The Sidelong Glances Of A Pigeon Kicker”

(LP/CD, Butterfly 2002)

 

Genere: Indie, Psychedelia, Popsike

 

BRONCO BULLFROG The Sidelong Glances... LPIl terzo itinerario musicale dei Bronco Bullfrog, l’album “The Sidelong Glances Of A Pigeon Kicker” (successore di “Bronco Bullfrog” e
“Seventhirtyeight”), pubblicato dall’etichetta spagnola Butterfly Records e registrato nel sempre pIù frequentato Toe Rag studio di Londra, trasporta i semi della cultura pop/rock anni 60 arricchita da moderne soluzioni policromatiche.
Le evocative “Barnaby Slade”, “Sunday” e “Last Chance To Smile”, frastagliate ballate elettriche sedotte da visioni Kinks/Hollies, accendono magici arcobaleni di pop floreale. “Honeybus” e “Tea And Sympathy” regalano magie ricamate su tappeti di chitarre semifolk mentre “Octopus” e “Wally’s Dream”, i segmenti più affascinanti del disco, sono magnetiche canzoni mod insidiate da ritmi frenetici e da un’emozionale sei-corde solista.
Operano in produttiva armonia il bassista Louis Wiggett e gli ex The Nerve (favoloso quartetto psych rock inglese di metà anni 90, ndr) Mike Poulson, voce e chitarra, e Andy Morten, batteria.

Beppe Badino

 

THE LUCKY BISHOPS

“Grimstone”

(CD, Woronzow 2002)

 

Genere: Indie, Psychedelia, Popsike, Canterbury

 

LUCKY BISHOPS GrimstoneIl terrascopio vibrasonico, strumento teorico per osservare l’Underground musicale, punta inevitabilmente verso la psychedelia inglese tardi anni 60 e verso certa pop-art ingegnosa alla Dukes of Stratosphear/XTC. Basterebbero i primi tre minuti di “You Come Alive” per farci precipitare fra gli addobbi iridati delle fascinazioni pop più sotterranee.
Il secondo album dei britannici Lucky Bishops, titolo “Grimstone”, casa discografica Woronzow Records, è ricco di vaporosi germogli sonori che attraggono sognanti intrecci vocali annaffiati da chitarre spaziali e tastiere scivolose.
Nel parco dodecagonale delle attrazioni troviamo in prima linea le irresistibili melodie di “Strange Times” e “Find Out”, le felpate digressioni elettriche di “The Children” e il soffio del vento West Coast di “Wait For No One”.
Merita una lode particolare “I Hate This Town”, materia adrenalinica per un pop alieno e allucinato.
Personale: Alan Strawbridge, Richard Murphy, Luke Adams, Tom Hughes.

Beppe Badino