The Thanes, The Volta Sound, Star Spangles, Pablo, Outrageous Cherry, The Burn

‘Archives: Album 2003’

 

 

THE THANES “Downbeat And Folked Up”

(LP/CD – Screaming Apple, 2003)
Genere: Garage/Psych/R&B

“Downbeat & Folked Up”, registrato nel Toe Rag studio di Londra con il mago del suono Liam Watson al tavolo del missaggio, cattura i Thanes in forma smagliante [Nota retrospettiva – Nati dalle ceneri dei Green Telescope, i Thanes sono un ‘combo’ del movimento psych/garage/beat scozzesesulla scena dal lontano 1987… Chi ricorda l’ottimo LP di debutto THANES Downbeat And Folked Up LPsiglato “Thanes Of Cawdor”?).

Fiancheggiate dalle imprescindibili covers tratte dal repertorio più sotterraneo, quello noto solo ai collezionisti accaniti di perle R&B e protopsych dei sessanta, – ci sono “I’m A Fool” dei Sandy Coast,  “Now It’s Your Turn To Cry” degli Sparklings, “Don’t Talk To Strangers” dei Beau Brummels e “I’m On The Run” degli Alligators -, spiccano i sette titoli originali firmati singolarmente da Helsing o da McPake.

“That’s The Story Of Your Life” e “I Don’t Wanna Put The Hurt On You” danno il la alle delizie autoctone regalando emozioni fisiche con una serie colorata di sostanze selezionate nel famigerato laboratorio Rhythm & Blues Ltd.

“I Can Never Be”, “The Lovely Laura-Anne” e “The Next One” sono lussuriose battaglie psych/garage trascinate da chitarre, organo e ritmi variabili mentre le adrenaliniche “Don’t Think It’s Still The Same” e “Come What May”, efficientemente psychoticizzate da remote memorie Nuggets (i Thanes hanno usato classici amplificatori Vox e Selmer anni 60), inzuppano la mente con ottimi liquori ad alto tasso di lisergicità.

La forma dei Thanes, invariata da parecchi anni, vede il semileggendario leader fondatore Lenny Helsing (voce e chitarra) attorniato da Angus McPake (organo e chitarra), Mal Kergan (basso) e Mike Goodwin (batteria).

 Beppe Badino

 

THE VOLTA SOUND “This Is The Yin And The Yang”

(CD – Orange Sky, 2003)
Genere: Psych/Space/ Indie

 ‘Yin’ è materia, inverno, luna, madre, pari, sostanza, freddo, interiore, spazio, tramonto, sonno, causa, psiche, acqua, terra…

‘Yang’  è energia, estate, sole, padre, dispari, forma, caldo, esteriore, tempo, alba, veglia, effetto, corpo, fuoco, cielo…VOLTA SOUND  foto gruppo

“This Is The Yin And The Yang”, terzo incontro auricolare con i Volta Sound giunto dopo l’album di debutto “My All American Girl” (2001) e il lungo cinque-tracce EP “Fast Light With Radio Signal” (2002), rispecchia una fantasmagorica simbiosi fra materie psichedeliche e materie spaziali.

Tastiere oscillanti, chitarre filtrate o taglienti, ritmi polverizzati e voci abili e sagaci si muovono su velluti stratosferici cosparsi di energia liquescente, fibre freakbeat e tatuaggi futuristici, per provocare oniriche espansioni mentali.

I panorami del disco, in particolare la prima parte con “Gracious Guru”, “Take Yer Sweet Time”, “She Gets Me High”  e “The Ride” o il titolo VOLTA SOUND This Is The Yin And The Yangfinale “This Is The Yin And The Yang”, inanellano una serie di preziose perle sonore dal gusto dolceacido, tagliate con una profonda cultura della melodia che mette in risalto lontane ascendenze Pink Floyd e vicine striature ipnocosmiche di segno Spiritualized e Brian Jonestown Massacre.

Originari di Cleveland, Ohio, i sei Volta Sound – (Mike Cormier, voce; Matt Cassidy, chitarra; Ben Yawns, chitarra; Todd Vainisi, organo; David Geddes, basso; Mike Prieto, batteria) – hanno realizzato un vibrante e mesmerico puzzle di canzoni space rock…

Musica per viaggiare con la mente in assenza di gravità alla scoperta di nuove sconosciute forme stereodeliche.

Beppe Badino

STAR SPANGLES “Bazooka!!!”

(CD – Parlophone/Capitol, 2003)
Genere: Garage, Punk, Indie

The Strokes? The Vines? O Star Spangles?

LSTAR SPANGLES  Bazooka LPa prestigiosa Parlophone (Capitol in America) crede nell’astro Star Spangles, favolosi rockers di New York che hanno tratto il loro nome dalla poesia “My Wild Irish Arse” dello scomparso Gregory Corso (1930-2001), figura leggendaria del movimento Beat Generation (“Yonder, a star! Its twinkle spangles my fundament, babe!”…).

Individui dal look accurato, soggetto musicale fra i più originali della scena ‘Rivoluzione Rock primi anni 2000’, regolare attrazione presso il mitico club CBGBs, i quattro Star Spangles – Ian Wilson (voce), Tommy Volume (chitarra), Nick Price (basso) e Joey Valentine (batteria) – adorano Chuck Berry, Clash, MC5, New York Dolls, Ramones, Television, e desiderano essere definiti semplicemente una rock’n’roll band.

Intitolato “Bazooka!!!”, l’album di debutto del gruppo regala tredici raggianti perle, inclusi i brani principali (i lati A) già pubblicati sui rari 45 giri, ‘Which Of The Two Of Us Is Gonna Burn This House Down?’, incrocio fra le dinamiche eversive degli Strokes e l’impeto fervoroso del ‘3 minuti punk attack’, e “Stay Away From Me”, irresistibile inno garage con un STAR SPANGLES foto gruppoesplosivo refrain che ricorda “All Along The Watchtower” di Bob Dylan trafitto da un plotone di chitarre dalle lame affilate come rasoi.

“I Live For Speed”, “Angela”, “Stain Glass Shoes” e “The Party”, vibrano nevroticamente

in un raggio d’azione che ingloba eccitazione pop, colori garage e veemenza punk, “If We Can’t Be Lovers” è morboso motorcitysound scuola MC5 mentre la (mia) favorita “Science Fiction/Science Fact”, piccolo capolavoro dadapunkoide, rivela una sinuosa forza melodica che incanta all’istante.

“Bazooka!!!” include pure un paio di omaggi: le espressive cover versions di ‘Crime Of The Century’ firmata Johnny Thunders/Wayne Kramer e ‘I’ll Get Her Back’ (originariamente conosciuta col titolo ‘I Want You Back’) del gruppo australiano Hoodoo Gurus!

Beppe Badino

 

PABLO “The Story Of Love And Hate”

(CD – Music For Nations, 2003)
Genere: Hard/Heavy/Psych

 Premessa. Più che dall’arte di Picasso il nome ‘Pablo’ fu ispirato, apparentemente, da una famigerata gang giovanile di Aberdeen, Scozia, la città d’origine del gruppo.

Ex protetti del poliedrico Alan McGee, il boss discografico collegato alla Creation e alla  Poptones Records, e compagni di bands della prima ora creationista come Biff Bang Pow! e Jasmine Minks, i Pablo, sfavillante unitàPABLO The Story of Love and Hate CD dell’underground britannico, ovvero il bassista Iain Slater, il batterista John Russell e il cantante/chitarrista Paul Fyfe, già co-leader degli psichedelicisti Inner Sleeve [divagazione: un quartetto ‘cult’ di fine anni 90 – formato con l’ex Chapterhouse e Bikinis Russell Barrett, l’ex Slowdive Simon Scott e il ‘comune’ Otto Block – che pubblicò  vari settepollici  e l’album “Lookink Up” su Fierce Panda Records, ndr], producono energia heavy/psych innovativa e deviante, con valori acidi elevati al cubo.

La reti metalliche del poker “Y Byron” (facciata A del loro primo 7″ uscito originariamente su Poptones nel 2001), “Hola Senoritas”, “You Fucked A Friend Of Mine” e “Wash My Mind Out”, custodiscono i batteri alienanti dell’idioma rock in un groviglio post-Black Sabbath/post-Blue Cheer di lotte idiosincratiche fra euritmie fuzz-fuzzate ed estenuati amplificatori in tilt.

Il jukebox all’idrogeno di “Come Home” e “The Story Of Love And Hate” (la title track) è pura allucinazione metallica, sorta di ‘i Sabbath incontrano gli Swervedriver per assistere ad un’esplosione radioattiva ‘; la pozione estasiante battezzata col nome dello psicofarmaco “Lofepramine” fluttua selvaggiamente su maree di lisergie chitarristiche irrorate coi colori della pittura Syd Barrett; le oblique e avveniristiche “On A Roll (Almost Every Night)”, “231” e “Keem” risuonano con agilità abrasiva in una giungla di effetti feedback riverberati che accendono abbacinanti melodie elettriche dal profondo potere visionario…

Beppe Badino

 

OUTRAGEOUS CHERRY “Supernatural Equinox”

(2xLP – Scratch / CD – Rainbow Quartz, 2003)
Genere: Psych, Garage, Indie

Gli Outrageous Cherry, quartetto di Detroit che per anni ha diviso gli spazi scenici della città con compagni di Outrageous-Cherry foto gruppostrada come White Stripes, The Sights e The Von Bondies, esistono dal 1993 e “Supernatural Equinox”, licenziato dalla Rainbow Quartz (CD) e dalla Scratch Records (2xLP), è il loro sesto esteso viaggio interstellare. Il leader fondatore Matthew Smith (voce, chitarra e sitar) dirige la pattuglia – [completata da Larry Ray, chitarra solista, e dalle figure femminili Aran Ruth al basso e Carey Gustafson, sostituta della duratura Deb Agolli, alla batteria] – con una capacità compositiva e un’espressione psych/artistica davvero elevate.

Il globo musicale di “Supernatural Equinox” ruota vertiginosamente fra magnetici suoni post-garage rock, timbri popedelici decorati con trecce di creme acide e dinamicità dal piglio corrosivo che bilanciano velluti e incisioni in un’atmosfera contaminata da frasi ipnotiche.

La lista dei percorsi sonici conta tredici stazioni. Si comincia con le meraviglie di “Girl You Have Magic Inside You”, abbagliante inno allaOUTRAGEOUS CHERRY Supernatural Equinox LP psichedelia espansa abilmente condotto in punta di sitar levitante, erede dell’arte dei primi Pink Floyd di Syd Barrett. Poi, tra le preferite, “Young And Miserable” e “Saturday Afternoom” (canzoni dal potere floreale con iconografie fine sessanta), “The Orgone Vortex” (strumentale con chitarra abrasiva), “If You Want Me” (sorta di “Sloop John B” dei Beach Boys condita con sugo di funghi variopinti…) e “Psychic Wheels” (magica ballata piena di attrazioni visionarie).

Sul finire del viaggio svettano i temi della title track “Supernatural Equinox” e “See You Next Time”, profumate gemme allucinogene irrigate da chitarre wahwah e sitar ultrafuzz

Post Scriptum La discografia album pre-2003 del gruppo include: “Outrageous Cherry” (March Records, 1994), “Stereo Action Rent Party” (Third Gear Records, 1996), “Nothing’s Gonna Cheer You Up” (Third Gear Records, 1997), “Out There In The Dark” (Poptones, 2000) e “The Book Of Spectral Projections” (Poptones, 2001).

Beppe Badino

THE ‘BURN “Sally O’ Mattress”

(LP/CD – Hut, 2003)
Genere: Indie Rock

 

Il nome collettivo del gruppo è The ‘Burn e la loro base è Blackburn, città dell’alta Inghilterra.

La forma pentagonale presenta in prima fila il cantante Mick Spencer con il lead-chitarrista, pianista e principale compositore Danny Davidson; poi il barbuto Graham Rogerson (seconda chitarra e armonica), Jason Place (basso) e Lee Walsh (batteria).

BURN  Sally O' Mattress LPIn passato, anni 2001 e 2002, avevano lanciato in orbita i loro primi missili sonori, la trama singola “Facing The Music” e il rivelativo tre-tracce EP “The Smiling Face”, dischidi heavy/pop/garage evoluto, ricchi di materie metallifere…

“Sally O’ Mattress”, l’album di debutto, consta di dodici ammalianti tragitti. L’iniziale “Calling All” apre il sipario con una bufera di chitarre elettriche e ritmi obliqui che svelano immediatamente l’alto tenore di inventiva. Le fluttuanti “Fight The Fire”, “Big Blue Sky” e “Both Faces” trasmettono puro incantesimo scuola Oasis intriso di acide radici rock , “Steel Kneel”, con frazioni di sitar screziato, vibra sui moduli complessi dello psych/pop modernista, “Water To A Drowning Man” parte come una ballata blues voce, chitarra e basso, poi si aggiungono suoni di armonica a bocca e ritmi felpati e l’atmosfera si colora di sapori esoterici…

Sul finire, le magnifiche “Einlightening” e “Farewell”, saggi più delicati e meditativi, seducono e trasportano in alto fra riflessi d’aurora e raggi verdi di crepuscolo.

Canzoni artistiche, affilate, emotive, “Sally O’ Mattress” compete agilmente con gli altri diamanti del brit-pop.

Beppe Badino